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Manipolazione del Tessuto Connettivo

Fondamenti teorici del meccanismo d’azione e basi neuro – fisiologiche delle manipolazioni del tessuto connettivo.

Il terreno sul quale agisce l’azione delle manipolazioni del connettivo è quello delle zone riflesse del tessuto connettivo, che non è costituito solo dal tessuto sottocutaneo, ma da tutto il tessuto si sostegno del corpo, di cui fanno parte ossa,cartilagine,legamenti , tendini, tessuto di riempimento che circonda gli organi interni, nervi e vasi sanguigni; esso rappresenta circa il 16% del peso corporeo e serve come sostegno meccanico alla struttura corporea, come mezzo d’unione, da qui la parola connettivo, fra le cellule e gli organi interni, come tessuto ammortizzatore,come mezzo di trasferimento di energia meccanica ( tendini ) e infine come trasportatore di sostanze nutritive e prodotti catabolici in più come serbatoio d’acqua. Il 23% dell’acqua all’interno del corpo si trova nel tessuto connettivo.

L’intero tessuto connettivo viene innervato da diverse fibre nervose e le sue funzioni, quali l’irrorazione sanguigna, la riserva d’acqua, la sensibilità al dolore ecc, vengono regolate dal sistema nervoso centrale.

Le manipolazioni delle zone riflesse del tessuto connettivo sono in grado, attraverso diversi meccanismi di realizzare differenti azioni:

1.- influenzare direttamente in sede un connettivo alterato, siano cicatrici o disturbi dell’irrorazione locale.

2.- mettere in movimento meccanismi generali di regolazione dinamica del circolo sanguigno.

3.- influenzare per mezzo di modificazioni della irrorazione sanguigna ma anche con la liberazione di sostanze specifiche dai tessuti, la mobilizzazione meccanica massaggiando il tessuto connettivo sottocutaneo, creando una reazione chimica tissulare ( P H ) verificando con ciò la capacità locale o generale del tessuto connettivo a trattenere acqua.

4.- la manipolazione attraverso diverse vie può stimolare impulsi nervosi e per mezzo di riflessi, il cui arco si chiude nel SNC., può provocare reazioni anche in organi molto lontani.

In queste azioni nervose dobbiamo distinguere una componente generale dei riflessi che interessa tutto il corpo e i processi locali di riflessi più limitati. E’ su questo quadro dei riflessi locali che si esplica una delle attività più importanti della manipolazione del connettivo che consiste nelle cosi dette azioni riflesse segmentarie sia di tipo motorio, secretorio, circolatorio degli organi interni. Bisogna ricordare la definizione di segmento come tutto il territorio con i relativi tessuti innervati che cadono sotto l’influsso di un nervo spinale.

Quindi uno dei metodi terapeutici che ben si adattano alle azioni riflesse segmentarie, che come sappiamo avvengono in due diverse direzioni, dal centro alla periferia e dalla periferia al centro, è certamente la manipolazione sul connettivo, con la quale è possibile esercitare azioni riflesse generali sulle efferenze vegetative.

Resta infine da chiedersi per quale motivo le manipolazioni del tessuto connettivo si debba iniziare sempre dalla zona più caudale della colonna vertebrale? Le risposta più accettabile è che iniziando dal basso ci dobbiamo aspettare pochissime irritazioni d’origine viscerali, visto che la grande maggioranza degli organi interni proietta le proprie eccitazioni in segmenti al di sopra di L1.

Così possiamo capire che sia la” piccola preparazione”, che la” preparazione di base” del massaggio, ha le sue basi teoriche precise e che il suo iniziare dal basso ha il suo fondamento nell’anatomia dell’innervazione segmentaria.

La” preparazione di base” provoca un altro fenomeno importante: la diffusione dello stimolo; uno stimolo subliminare giunge alla cellula, la sensibilizza ed insieme ad essa sensibilizza altre cellule circostante, in modo che ulteriori e successive stimolazioni subliminari, si possano sommare ed alla fine provocare una reazione. (fenomeno d’irradiazione). Ecco perche le manipolazioni delle zone riflesse del tessuto connettivo deve iniziare con la “ preparazione di base”.

Inoltre bisogna sottolineare che la mano del terapista deve essere guidata da 4 principi fondamentali:

1.- Inizialmente lo stimolo deve essere applicato lontano dalle zone colpite.

2.- Devono essere trattati tutti gli strati tissutali uno dopo l’altro.

3.- Il dosaggio deve essere saggiato individualmente e deve corrispondere allo stato vegetativo del paziente.

4.- Più accentuata la lesione patologica, e quindi è più disturbato il sistema vegetativo, più delicate devono essere le stimolazioni.

TECNICA.
La tecnica della manipolazione del connettivo, sia diagnostico che terapeutico, è caratterizzata da uno scorrimento della cute sul suo supporto, si opera così una trazione stimolante sul tessuto connettivo sottocutaneo e interstiziale; in base a ciò si lavora prevalentemente sulle inserzioni tendinee dei muscoli, lungo i setti muscolari, sui margini delle aponeurosi, sulle fasce superficiali e capsule articolari, sugli apparati legamentosi, ecc.

L’esecuzione manuale della manipolazione avviene per mezzo del dito medio e dell’anulare, qualche volta con la mano piatta. Ogni trattamento ( ogni seduta ) inizia dal sacro – coccigeo, dove si torna sia durante la seduta che alla fine di essa.

Manovra diagnostica
Trazione paravertebrale: serve al terapista per un esame comparativo dei tessuti da entrambi i lati della CV,viene eseguita dalla V vertebra lombare fino alla VII vertebra cervicale su entrambi lati, mantenendo le dita a stretto contatto con la CV.